Sociologia della nostalgia by Davis Fred

autore:Davis Fred [Fred, Davis]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Armando Armando srl
pubblicato: 2024-01-12T23:00:00+00:00

Ruolo sessuale e nostalgia

Chiaramente, il fatto di essere nato maschio o femmina è stato – almeno fino a poco tempo fa, e probabilmente lo è ancora – l’attributo più importante che influenza la forma e il contenuto esistenziale della nostra vita. Può quindi essere utile porsi una domanda banale: chi sono i più nostalgici, gli uomini o le donne? I primi studi, molti dei quali condotti da psicologi americani durante il periodo d’oro 1930-1960 basati sull’approccio del “personality inventory” applicato ai fenomeni comportamentali, sembravano stabilire, anche se non in modo definitivo, che gli uomini sono i più nostalgici.

Questo, naturalmente, è in contrasto con quella corrente di pensiero popolare che sostiene che le donne sono più sentimentali, più romantiche, più aperte all’influenza emotiva e in generale più “orientate ai sentimenti” e quindi, si potrebbe dedurre, più inclini alla nostalgia. Tuttavia, nella misura in cui i risultati della ricerca hanno una certa validità generale, non dovremmo esserne sorpresi, visto quanto già osservato in merito all’origine della nostalgia nella minaccia della discontinuità identitaria. Molte ricerche antropologiche di stampo psicoculturale sostengono da tempo che in America, come in generale nella società occidentale, è l’uomo a sperimentare le più forti discontinuità transitorie di status, di ruolo e spesso anche di posizione geografica

. La definizione di un’identità sessuale, la scelta di un’occupazione e il raggiungimento di un posto sicuro all’interno di essa, il servizio militare, l’assunzione del ruolo di marito e di padre, la disoccupazione e altre interruzioni nella carriera lavorativa e, infine, il pensionamento e la vecchiaia sembrano sommarsi in un passaggio di vita più dirompente e discontinuo di quanto non facciano le equivalenti e complementari transizioni di status nel ciclo di vita della donna. Gli antropologi culturali sono propensi a spiegare questa differenza sottolineando che tradizionalmente i passaggi di status delle donne avvengono nel contesto familiare e rassicurante della casa, della famiglia e dei parenti, mentre quelli degli uomini comportano più facilmente bruschi spostamenti di luogo, gruppo di riferimento, stile di vita e atmosfere interpersonali. “That Old Gang o’ Mine’’ è, dopo tutto, la canzone di un barbership quartets maschile; è difficile pensare al suo equivalente nostalgico tra le donne.

Possiamo naturalmente chiederci se, con la marcata ridefinizione dei ruoli di genere e di sesso attualmente in corso nella società americana, le donne non si mostreranno col tempo altrettanto nostalgiche degli uomini. Man mano che la libertà di scelta delle donne si espande, man mano che le aspettative culturali rivolte a loro diventano meno circoscritte, tradizionali e stereotipate, anche loro potrebbero trovare necessario avvolgere nostalgicamente i loro sé passati contro le paure e le incertezze delle identità future. Una semplice indagine di ricerca capace di far luce sulla questione sarebbe quella di determinare se le “donne maturate nel mondo” (ad esempio, le donne in carriera, quelle che lavorano nella vita pubblica e altre che si sono allontanate da casa, per così dire) sperimentano la nostalgia più spesso e più profondamente delle loro sorelle più legate alla casa. In modo correlato possiamo ipotizzare che il sentimentalismo

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